In
che modo si e' immersi in Cristo?
Nella Chiesa si è
compiuta la profezia del precursore Giovanni:
“Io vi immergo nell’acqua, viene però il più
forte di me: Egli vi immergerà nello Spirito Santo e nel fuoco”.
(Lc 3, 16)
La Chiesa compie il mandato di Cristo:
“Come il Padre ha mandato me, così io mando voi: andate dunque,
fate discepole tutte le genti, immergendole nel nome del Padre e del Figlio
e del santo Spirito, insegnando loro a osservare tutto ciò che
vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del
mondo”. (Mt 28, 19-20)
Chi è stato partorito mortale secondo la carne, dalle acque della
madre, viene portato alla Madre secondo lo spirito che è la Chiesa,
per essere immerso nell’acqua e nascere alla nuova vita in Cristo.
La vittoria della risurrezione di Cristo ingoia la morte e noi rinasciamo
portando l’immagine dell’uomo celeste. Questo Mistero di rinascita
in Cristo si chiama Immersione o Illuminazione perché, immersi
nell’acqua, siamo uniti alla Chiesa e riceviamo la vera Luce: possiamo,
così, aprire gli occhi della mente alla comprensione delle cose
divine.
A Pasqua, chi deve essere immerso si presenta come alla nascita, scalzo
e nudo. Dopo aver rinunciato al Satana e manifestato la sua adesione a
Cristo, mentre tutta la Chiesa supplica, s’immerge totalmente dentro
l’acqua santificata. Allora il vescovo proclama: Il servo di Dio
N. viene immerso nel nome del Padre, del Figlio e del Santo Spirito. Appena
è uscito dall’acqua, il vescovo unge i suoi sensi con il
Miro, dicendo: Sigillo del dono del Santo Spirito. Rivestito dalla candida
veste, si avvicina all’altare e il vescovo lo rende partecipe dei
Santi Doni, dicendo: Il servo di Dio N. riceve il prezioso corpo e sangue
del nostro Signore Dio e salvatore Gesù Cristo, per il perdono
dei peccati e la vita eterna.
Chi è stato immerso nel corpo di Cristo che è la Chiesa,
può unirsi pienamente al coro dei cristiani ortodossi che nella
Liturgia, dopo la comunione, canta:
Abbiamo visto la Luce, quella vera; abbiamo ricevuto lo Spirito sovraceleste;
abbiamo trovato la Fede, quella vera, adorando la Triade che ci ha salvati.
Che
ha fatto Cristo dopo la risurrezione?
Istruì i suoi santi
apostoli e discepoli, confortandoli e rafforzandoli nella fede. Dapprima
andò incontro a Maria di Magdala e all’altra Maria (Gv 20,
13-17); si fermò a cena con due discepoli, a Emmaus (Lc 24, 13-32);
apparve a Cefa e poi agli undici (Lc 24, 36-49). Mentre i discepoli erano
chiusi in casa, venne Gesù e Tommaso toccò i segni delle
sue ferite (Gv 20, 24-29); apparve sulla riva del mare e si fermò
con alcuni apostoli a mangiare pesce arrosto e miele (Gv 21, 1-14). Apparve
ancora agli undici, in Galilea (Mt 28, 16-20); incontrò suo cugino
Giacomo e poi, tutti insieme, più di cinquecento discepoli, la
maggior parte dei quali era ancora in vita e testimoniava nell’anno
58, quando il cristianesimo aveva già raggiunto Siracusa e tante
altre nostre località (I Cor 15, 6-7). Infine, quaranta giorni
dopo la Pasqua, Gesù andò a prendere i suoi, e li condusse
sino a Betania; mentre parlava con i discepoli che stavano a guardarlo
attentamente, fu portato in alto, e una nuvola lo sottrasse al loro sguardo
Stavano con lo sguardo fisso al cielo mentre egli se ne andava, ed ecco
stavano accanto ad essi due uomini in bianche vesti che poi dissero: “Uomini
Galilei, perché state fissando verso il cielo? Questo Gesù
che di mezzo a voi è stato sollevato al cielo, verrà così:
nel modo in cui l’avete visto andare al cielo”. (Atti 1, 10-11)
Perche'
Cristo e' salito al cielo?
Per ricondurre al Padre
la nostra natura: Cristo, siede alla destra del Padre e ora la nostra
umanità è divinizzata, è intimamente unita alla divinità,
alla vita dell’ineffabile Triade del Padre, del Figlio e del Santo
Spirito.
Sei asceso nella gloria, Cristo nostro Dio, rallegrando i discepoli con
la promessa del santo Spirito: così rimasero confermati dalla tua
benedizione, perché tu sei il Figlio di Dio, il Redentore del mondo.
Che
conosciamo del Santo Spirito?
L’ultimo giorno della
Festa delle Tende, il giorno solenne, Gesù entrò nel Tempio
e gridò:
“Chi ha sete venga a me e beva! Chi crede in me, come disse
la Scrittura, dal suo ventre sgorgheranno fiumi d’acqua viva”.
Questo disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui. Infatti,
non c’era ancora lo Spirito Santo, perché Gesù non
era stato ancora glorificato. (Gv 7, 37-39)
Gesù parlava dello Spirito che già in principio era portato
al di sopra dell’acqua (Gen 1, 2) e che egli avrebbe consegnato
ai credenti in lui. Al cinquantesimo giorno dopo la Pasqua, mentre gli
Israeliti celebravano il ricordo della consegna della Legge, e i credenti
erano tutti insieme, nello stesso luogo,
ci fu d’improvviso dal cielo un tuono come di irrompente soffio
di vento impetuoso che riempiva tutta la casa dov‘erano seduti.
E apparvero a loro distinte lingue come di fuoco, e si posò su
ciascuno di loro e tutti furono riempiti di Spirito Santo. (Atti 2, 1-3)
C’era allora a Gerusalemme una moltitudine di gente, d’ogni
lingua e nazionalità, e testimoniarono l’accaduto: gli apostoli,
pescatori, con l’effusione dello Spirito furono ricolmi di sapienza
e a tutti raccontavano le meraviglie di Dio, e tutti comprendevano distintamente.
Da
chi procede lo Spirito?
Lo Spirito Santo è
mandato nel mondo dal Padre per mezzo del Figlio. Lo Spirito, tuttavia,
trae la sua natura solo dal Padre, unico principio della Triade divina.
Cristo stesso ha insegnato chiaramente che lo Spirito procede solo dal
Padre:
“Quando verrà il Consolatore che io vi manderò
dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli testimonierà
per me”. (Gv 15, 26)
Non bisogna confondere l’invio nel mondo con l’origine eterna
dello Spirito: questi riceve l’essere dal Padre, fonte unica della
santissima Trinità. Affermare altre cose sullo Spirito, affermare
che egli procede anche dal Figlio, quasi un ‘dio minore’,
forse è quel solo peccato che non sarà mai perdonato.
“Ogni peccato e bestemmia sarà rimessa agli uomini, ma
la bestemmia contro lo Spirito non sarà rimessa. Chiunque dirà
parola contro il Figlio dell'uomo, gli sarà rimesso; ma chiunque
parlerà contro lo Spirito Santo, non gli sarà rimesso né
in questo secolo, né in quello che viene”. (Mt 12, 31-33)
Con
la Pentecoste, si e' tutto concluso?
Tutto è
stato rivelato agli apostoli; gli apostoli hanno compreso tutto in quel
giorno: perciò noi non aspettiamo nuove rivelazioni né accettiamo
i moderni “dogmi” inventati da chi si è separato dalla
comunione con i cristiani ortodossi. La Pentecoste, tuttavia, continua
nella Chiesa, l’assemblea dei testimoni della risurrezione di Cristo:
nella celebrazione dei Misteri si rinnova continuamente il prodigio della
Pentecoste.
Un tempo si confusero le lingue per l’audacia che spinse a costruire
la torre, ma ora le lingue sono riempite di sapienza per la gloria della
scienza divina. Là Dio condannò gli empi per la loro colpa,
qui Cristo illumina i pescatori con lo Spirito. Allora si produsse come
castigo l’impossibilità di parlarsi, adesso, per la salvezza
delle anime nostre, si inaugura la concorde sinfonia delle voci.
Cosa
e' la Chiesa?
La Chiesa è il Corpo di Cristo :
ne fanno parte Adamo, Eva, i patriarchi e i profeti sino a Giovanni il
Precursore, che Cristo ha unito a sé quando è sceso all’Ade.
Ne fanno parte gli apostoli, i martiri, i padri e tutti coloro che sono
stati immersi in Cristo: tutti, con sinfonia concorde di voci, professano
la scienza divina. Perciò la Chiesa è Una e Santa, come
uno è il Corpo di Cristo e come uno solo è il Santo, Dio,
nostro padre. La Chiesa è Cattolica e Apostolica, perché
è per tutti (in greco, katholiki) e dappertutto conserva tutta
intera la dottrina ricevuta dagli apostoli e trasmessa dai padri.
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