San Massimo il Confessore
Massimo nacque nel 580 da una nobile famiglia costantinopolitana. Divenne sotto Eraclio Primo Segretario e Consigliere Imperiale. Ma tra il 613-614 si ritirò dagli onori mondani per ricevere la vestizione angelica presso il monastero di Crisopoli sino al 626, quando le invasioni persiane costrinsero il Santo a fuggire dal suddetto monastero per riparare a Creta, poi a Cipro e infine in Africa, dove cominciò a conoscere la nuova eresia del monotelismo, che si andava diffondendo. Allora il cristianesimo era attraversato da molteplici eresie che avevano ad oggetto la natura divina ed umana del Signore, nonchè la sua volontà. In tale sede ci limitiamo solo ad elencarle:dottrina nestoriana, monofisita, origenista, platonismo, apocatastasi. San Massimo contrastò l'eresia monotelita, che, riconosceva le due nature di Gesù divina ed umana, ma riteneva che il Signore agisse unicamente mendiante la volontà divina. Bisogna premettere che tale dottrina eretica si inseriva in un contesto più ampio di quello religioso in quanto l'imperatore bizantino di allora Eraclio (575-641) tentò mediante essa di riunire l'ecumene cristiano, in particolar modo rivolgendosi alle chiese monofisite, al fine di presentarsi più forte nello scontro contro persiani. L'imperatore Eraclio emanò un decreto religioso (Ecthesis) a favore della teoria del monotelismo e la fece affiggere nel nartece della Chiesa di Santa Sofia in modo che tutti, chierici e fedeli potessero prendere visione della nuova dottrina eretica. Ecco che San Massimo iniziò una strenua lotta in favore della tesi patristica condannando esplicitamente l'eresia monotelita. Prima ingaggiò una disputa teologica con il Patriarca di Costantinopoli di allora, Pirro, il quale fu costretto a fuggire a Cartagine a causa degli intrighi di palazzo che portarono al trono imperiale Costante II. Ed in territorio africano vi fu la disputa teologica tra il Santo e l'eretico Patriarca, entrambi monaci al monastero di Crisopoli, ma l'insigne teologo Massimo vinse la disputa e l'eresia monotelita fu condannata nel 646, ma ciò non concluse la lotta, in quanto ebbe ancora l'appoggio dell'imperatore Costante II. Ma Papa Martino I con l'appoggio di San Massimo dichiarò scomunicato l'imperatore Costante II ed a seguito di tale condanna Papa Martino I fu arrestato dalle guardie imperiali e condannato prima al carcere e poi all'esilio nella località di Cherson, Crimea, attuale Russia, qui morì a seguito degli oltraggi morali e delle ferite riportate dai percuotimenti inflitti dalle guardie imperiali, due anni dopo essere giunto nel luogo dell'esilio. La stessa sorte toccò a San Massimo che subì ben tre processi, di cui l'ultimo si tenne dinanzi al Prefetto ed ad un sinodo in presenza di Pirro e Paolo II Patriarca di Costantinopoli, ove lo condannarono per tradimento all'imperatore, in quanto rifiutò di accettare il ‘Typus’ (decreto di Costante II sulle verità di fede in discussione), dopo esser stato flagellato, al taglio della mano destra ed alla lingua, ovvero privandolo degli strumenti con cui combattè come un leone per contrastare il monotelismo, con lui vennero condannati i suoi discepoli Anastasio monaco e Anastasio apocrisario, infine esiliati a vita sulle coste orientali del Mar Nero nella Colchide. Giunti nell'estate del 662 nel luogo dell'esilio, pian piano si addormentarono a seguito dei malatrattamenti e dallo sfinimento imposto dal lungo viaggio. San Massimo si addormentò all'età di 82 anni il 13 agosto nella fortezza di Schemaris a Lazica. Il suo discepolo si addormentò il 24 luglio e l'11 ottobre del 666 si addormentò l'altro Anastasio. Nel secolo XVIII ai piedi della fortezza di Schemaris, esisteva un monastero di S. Massimo che custodiva il suo sepolcro. Universalmente riconosciuto come il più grande teologo del suo tempo, San Massimo dedicò tutta la sua vita in difesa dell'ortodossia!
Per le preghiere di San Massimo il Confessore, Signore Gesù Cristo, DIo nostro, abbi misericordia di noi. Amin!