San Gerasimo del Giordano

grande asceta e padre del deserto, un angelo nella carne.


Nel Sinassario è riportato un episodio molto bello e simpatico: Un giorno il santo incontrò lungo le rive del Giordano un leone feroce che ruggiva con grande dolore a causa di una spina che gli si era conficcata nella zampa. La bestia gli mostrò la zampa ferita. Allora, san Gerasimo, ricolmo della stessa compassione che Dio ha per tutte le creature, gli tolse la spina, disinfettò la ferita e congedò la bestia che piena di gratitudine non se volle andare ma iniziò a seguire il santo eremita come se fosse un suo discepolo. Abbandonò addirittura la sua ferocia, diventando vegetariano e per questo san Gerasimo dopo avergli dato il nome di " Giordano", gli affidò l'incarico di proteggere e guidare gli asinelli del monastero. Diventò così amico di tutti i monaci. Quando san Gerasimo morì, il leone Giordano non era presente. Al suo ritorno i monaci lo misero al corrente della morte del santo eremita. Il leone in preda alla disperazione si rifiutò di mangiare e di essere consolato, infine i monaci lo condussero al luogo dove era sepolto il santo, e lì il leone si accucciò e morì.
Tutto questo accadde, non perché si debba attribuire al leone un'anima ragionevole, ma perché Dio ha voluto glorificare Colui che lo ha glorificato, mostrando che le bestie selvagge erano sottomesse ad Adamo prima che egli trasgredisse il comandamento di Dio e fosse cacciato dal Paradiso. E i santi con la loro ascesi e conversione, insegna la Chiesa, hanno riacquistato lo stato di Adamo, prima dalla cacciata dal Paradiso. Anche noi possiamo e siamo chiamati a farlo con l'aiuto di Dio!

Memoria 04 marzo