LA PREGHIERA INTERIORE
a
memoria di Dio nell'uomo mostra che esiste comunione con Dio e quindi è
una preghiera. La lotta per la continua rievocazione del nome santo di Cristo
con la preghiera "Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me",
rinnova nell’uomo la memoria di Dio e la comunione con Dio. È
per questo che l'apostolo Paolo scrisse ai Tessalonicesi: "Pregate continuamente".
Con il ricordo di Dio e la preghiera, l'uomo mostra la sua vera e nobile natura,
che è confine tra mondo visibile e invisibile e "animale deificato”,
supera le necessità fisiche, estende la sua esistenza fino a Dio, si
sente libero dai legami che lo tengono prigioniero sulla terra.
Per essere la preghiera vera preghiera, deve essere una preghiera dell’uomo
intero e non solo delle labbra, non solo della mente e non solo del cuore.
La preghiera è perfetta quando è una preghiera interiore dell’intelletto
e, contempora-neamente, del cuore. L’intelletto prega all’interno
del cuore che è il centro dell'esistenza. In altre parole l’uomo
nella sua interezza prega, dal suo profondo e dal suo cuore, soddisfacendo
la chiamata di Dio: "Amare il Signore tuo Dio, con tutta la tua anima
e con tutto il tuo cuore, con tutta la tua forza, con tutta la tua mente e
il tuo prossimo come te stesso”. Tutto l'uomo interamente si offre a
Dio. Per questa preghiera si utilizza l'invocazione "Signore Gesù
Cristo, abbi misericordia di me", che essendo breve ci aiuta nella concentrazione
della mente e nella discesa dell’intelletto nel cuore.
I Padri della Chiesa, i cosiddetti niptici, dalla propria esperienza, hanno
scritto descrivendo il modo e il metodo di questa preghiera. Vi è una
raccolta di tali opere dei Santi Padri, chiamata "Filocalia". La
parola "Filocalia" - amore per il bello - è particolare.
Con la preghiera interiore dell’intelletto e del cuore il fedele si
unisce con Dio, vede Dio, che è la cosa più bella del mondo,
la bellezza assoluta.
Dato che vi è un rischio di una certa confusione tra la preghiera del
cuore e i vari modi di meditazione e di preghiera come sono applicati dalle
religioni orientali, si debbono chiarire alcuni aspetti:
1. Non solo la preghiera "Signore Gesù Cristo,
abbi misericordia di me”, ma ogni preghiera della Chiesa, come la preghiera
Domenicale consegnata da Cristo stesso, il " Padre Nostro", deve
essere una preghiera interiore e di cuore che emerge dal nostro io interiore.
2. Ottenere il dono di una preghiera interiore dell’intelletto
nel cuore non è per noi ortodossi, principalmente, una questione di
metodo e di tecnica, ma avviene per mezzo di un cuore contrito, di un cuore
che si pente e si addolora per i peccati e si umilia. Senza un cuore simile
nessuna tecnica di preghiera, come l’utilizzo d’inspirazione ed
esalazione, può portare a una vera preghiera.
3. La preghiera del cuore implica la nostra partecipazione
alla vita della Chiesa, ai Misteri, il compimento dei comandamenti di Dio
e l'obbedienza al padre spirituale. Non è quindi un individualistico
privato avvicinarsi a Dio. All'interno della Chiesa l’umile cristiano
riceve la Grazia di Dio e la Grazia fa nascere in lui, con la nostra collaborazione
e volontà, la vera preghiera.
Infine, l'uomo moderno ha bisogno assoluto di preghiera per riuscire a non
essere assorbito dal moderno stile di vita profondamente materialista, dimenticando
la sua origine divina e divina destinazione. Inoltre la preghiera gli serve
per riuscire a mantenere la propria unità interiore, l'equilibrio e
la pace in una società di rottura terribile, di squilibrio e di allontanamento
dal divino come è il mondo moderno. Per poter, avendo il senso della
presenza e dell’assistenza costante di Dio nella sua vita, non essere
in preda alle preoccupazioni, alla disperazione e vivere il mondo come vuoto
e senza significato.
Con l’invocazione continua del dolce e santo nome di Cristo sentirà
Cristo nel suo cuore, fuggirà dal peccato e coltiverà sentimenti
di amore per Dio e per gli uomini. Sarà sereno lui stesso e porterà
la serenità alle persone nel suo ambiente. Ma la persona che vuole
esercitare la preghiera del cuore dovrà avere una guida spirituale
esperta per non sbagliare.
ABRAMO MONACO DELL’ATHOS