LA CHIAMATA DELLO SPIRITO AL DESERTO
ARCHIMANDRITA ELIA
LIBRO
Prefazione Metropolita di Tallin e di tutta l´Estonia
La Chiesa, nel suo complesso,
può essere considerata come “La vita di Dio fra gli uomini”
secondo l´eccellente definizione di Komiakov: “Vita che fa conoscere
Dio come comunione di tre persone ed è la ragione per la quale la Chiesa
ortodossa, Chiesa assoluta della Santa Trinità, viene vissuta soprattutto
come comunità eucaristica: ”Agape”. Luogo dove la vita in
Cristo si esprime nell'esperienza reale di servizio e fratellanza; dove la spiritualità
è normalmente quella del martire, vero stato mistico dove l´uomo,
identificandosi col Crocifisso (Cristo) sperimenta in una indicibile metamorfosi,
la pienezza della resurrezione. Ed è in questa condizione di sensibilizzazione
del cuore che si assicura la continuità dell´Ortodossia: il filo
rosso dei suoi martiri e il filo d´oro dei suoi trasfigurati, di cui i
Padri del deserto sono tra gli esempi più chiari”.
Questo è altrettanto importante per rilevare che l´uomo moderno
dimentica di esistere. Dimentica che gli altri esistono. Dimentica che il mondo
esiste. Egli vive in un tempo divoratore, dove ciascun istante divora quello
seguente; dove non esiste il presente e per questo motivo dimentica Dio.
Scrive Olivier Clement: ”L’uomo di oggi cerca il mistero, ma quasi
certamente, o forse nel freddo della sua solitudine, forse in una tenerezza
disperata fa si che nel suo sguardo ci sia dell´amore e della tristezza”.
E´ precisamente questo che tende a trasformarci nella finalità
del vissuto dei monaci: saper trasformare la tristezza per la morte, in emozione
per Dio; il silenzio davanti al destino di Giacobbe, il fluire della luce della
Resurrezione al centro stesso della libertà dell´uomo, nella sua
grandezza e nella sua follia, nella sua esperienza del paradiso e dell´inferno.
Soffocare le proprie passioni, scegliere definitivamente, pienamente e totalmente
la via che porta a Dio e iniziando, poiché non si procede da soli, sull'amore
degli altri, eccolo l´insegnamento che offre la Chiesa Ortodossa.
Questo è anche l´obiettivo che persegue questo manuale: ricordare
che non si edifica una vita sulla negazione poiché l´insegnamento
di Cristo è il suo esatto contrario; oserei dire che non bisogna temere
la libertà ma è necessario andare fino in fondo a questa, fin
all´eliminazione della più piccola forma di schiavitù per
entrare totalmente nell'esperienza della sola e vera trasgressione: la Resurrezione
!!
Possa questa piccola opera, fatta a scopo pedagogico, aiutarci a uscire dall'indifferenza
e dalle derisioni che sono la schiuma della nostra civiltà.
“Il mio desiderio in terra”, scrive S. Ignazio d´Antiochia,
“é stato crocefisso; non ci sono più fuochi in me che mi
spingono ad amare la materia, ma scorre “acqua viva” che mormora
e mi dice: vieni verso il Padre”.
“Non amo più i piaceri di questa vita e il loro nutrimento di corruzione
ma è il pane di Dio che voglio che sia la carne di Gesù Cristo
della stirpe di Davide e per bevanda voglio il suo sangue che è l´amore
incorruttibile”(1).
L´unione con il Resuscitato!...Un mistero che finalmente si compie solo
negli uomini e che si manifesta essenzialmente in un bisogno imperativo di partecipare
alla vita divina per un atto libero,cosciente e volontario, il quale ci arruola
in una straordinaria vita spirituale.
Una straordinaria avventura, in effetti, che non smette di proporsi instancabilmente
fino alla fine dei tempi a questi uomini ubriachi di Dio che sono i monaci.
† Stefano
Metropolita di Tallin e di tutta l´Estonia
testimonianza.ortodossa@ortodoxia.it