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Basilico ammirando il miracolo della Natività di Cristo, mette in bocca
della Vergine le seguenti parole: "Come posso chiamarti, o mio bambino
meraviglioso? Che nome mortale posso dare al frutto dello Spirito Santo? Dovrei
offrirti incenso o latte? Hai necessità delle mie cure come madre, o
dovrei prostrarmi ai tuoi piedi onorandoti? Quale contrasto inspiegabile? Il
cielo è il tuo trono ed io ti tengo nei miei ginocchi. Ti vedo sulla
terra ma ancora non hai lasciato il cielo. Il cielo è lì, dove
Tu ti trovi.
La meraviglia e lo stupore di Maria condivide anche San Basilio. E cercando di trovare il segreto che ha determinato il successo dell’unione di fatti così antitetici, arriva alla conclusione che era l' umiltà!
Con l’umiltà Dio si è fatto uomo!
Per mezzo della sua umiltà la terra diventa cielo!
Non è che è salito l’uomo in cielo. Dio è sceso sulla terra! Così ci ha insegnato come può la terra da un luogo di esilio diventare un paradiso. Da giungla diventare il Regno di Dio. Per questo motivo i primi che hanno avuto il dono di venerarlo erano umili pastori. E successivamente gli "maghi da oriente" pieni di umile e sincera ricerca della verità.
Questa virtù che è
l'umiltà è il grande messaggio di Natale. Solo l'uomo che ama
e coltiva questa virtù, può sentire quello che è successo
in quella fredda notte di dicembre a Betlemme di Giudea. E solo avendo questa
virtù, l’uomo, sarà degno di ricevere nel suo cuore il nuovo
nato Re e Salvatore Cristo.
S. Efrem il Siro