Gesù risuscita i morti


"Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà"

Se credi, vedrai la gloria di Dio.

"Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo". Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: "Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato", detto questo, gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori!". Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: "Scioglietelo e lasciatelo andare".

Ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: "Non piangere!". E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: "Giovinetto, dico a te, alzati!". Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre.

Il Signore Gesù, il vincitore della morte ridona la vita nuova, divina e immortale. Gesù é l'unico nella storia dell'umanità intera che ha avuto la pretesa di dire e di essere la Resurrezione, la Via e la Vita. Chi crede in Lui ed é stato battezzato, ha partecipato già alla sua morte e resurrezione e quindi il mistero della morte é risolto. Chi, invece, ha poca Fede ha paura della morte, perché guarda la propria impreparazione ad accoglierla. Chi non crede e pone tutte le sue speranze in questo mondo, vede la morte come la sua totale catastrofe. Ogni domenica noi festeggiamo la piccola Pasqua settimanale, la vittoria di Cristo sulla morte e sul peccato che ci dona la salvezza. La morte biologica è un fatto tragico, doloroso, ma non senza speranza. La morte é debito del peccato e biblicamente parlando é contro la natura stessa dell'uomo che era stato creato per vivere eternamente con Dio.
Gesù risuscita gli uomini, incatena e calpesta la morte e dona la vita.
Gesù si commuove di fronte alla morte, perchè la morte non apparteneva ai primi creati, ma è una conseguenza della caduta dell'uomo. Si comuove anche dal pianto di Maria, sorella di Lazzaro e dal dolore straziante della madre che umanamente si sfoga piangendo. Anche noi direttamente o indirettamente facciamo la stessa esperienza. Attenzione, però, che il nostro pianto e il nostro lutto non siano senza speranza. "Chi crede in me, anche se muore, vivrà", uniti a Cristo attraverso la sua incarnazione, attraverso il nostro Battesimo fino ad arrivare alla Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo, noi siamo liberati dalla paura della morte. Chi rimane lontano da Cristo non solo muore biologicamente ma c'è una morte che è ancora più tremenda e più paurosa: la separazione dell'anima dalla sua fonte che è Dio, sia che ci troviamo in questo mondo (il peccato) o nell'eternità. I Santi Padri ripetutamente ci ricordano: "Homo memento mori" o se volete: Αν πεθανεις πριν πεθανεις δεν θα πεθανεις οταν πεθανεις. Ambedue i detti non devono metterci ancor di più paura ma racchiudono un messaggio fondamentale che è il monito e lo sprono alla metanìa (conversione di vita al Vangelo). Sentiamo come interpreta Efrem il Siro: Vuoi correzione? Approfittane! C'è la metanìa prima che la morte ti rapisca. Il tempo della conversione è il presente tempo, la vita che scorre. Beato colui il quale non è caduto per niente tra le grinfie del nemico, del diavolo. Costui assomiglia al pesce, il quale, ancora in acqua nella rete cerca di trovare la via d'uscita prima che la rete sia tirata su, sulla terra asciutta; così similmente anche il peccatore se ancora in vita fa metanìa, si converte, salva la sua vita dalla morte eterna nell’Ade dove non c'è più metanìa ma solo il contraccambio di ciò che si è fatto in vita.
Cristo è risuscitato dai morti, primizia di quelli che dormono e alla fine dei tempi, mediante la sua potenza, farà risuscitare tutti gli uomini: giusti ed ingiusti. I giusti  in risurrezione di vita e gli ingiusti in risurrezione di giudizio. Soltanto vivendo, in questa vita, una vita in Cristo ci sono Risurrezione e Vita.