CHIESA E DOGMA
Introduzione alla dogmatica e alla teologia ortodossa
© 2019 «TESTIMONIANZA ORTODOSSA»
ISBN: 9788894475326
INTRODUZIONE
Già dal titolo “Chiesa e Dogma” di questo erudito saggio teologico-dogmatico ma anche dall’autore carismatico, del stimato da noi Stilianos Bouris, noto per l’ethos, per la dedizione, donata da Dio, per la devozione ai Padri e per la sua importante tradizione ed eredità Ortodossa questa pregevole e utilissima opera ha un valore speziale e significato spirituale per la “nuova era” turbata e confusa, l’era della “Globalizzazione” e della “Pan-religione”, l’era della pan-eresia dell’“Ecumenismo”.
Mettere l’accento e elevare questi altissimi concetti e termini teologici, Chiesa e Dogma, è sommo dovere e santo obbligo di ogni cristiano, così come la suprema e santa difesa contro le moltissime eresie e i pericolosi falsi dogmi, ma anche uno dei basilari e principali insegnamenti della sacra e intemerata Fede e Confessione Ortodossa.
La Chiesa di Cristo, la Chiesa Cattolica Ortodossa, l’Una, Santa, Cattolica e Apostolica Chiesa è la nostra Grande Madre, l’Arca della nostra salvezza, colonna e sostegno della verità, il guardiano della fede e della salvifica verità, il nosocomio delle nostre anime e corpi e nave intelligibile.
È rappresentativa l’icona della nostra Santa Chiesa come tempio di una imbarcazione divina, come è rappresentata dal divino Pedalio dei divini e sacri Canoni . Ecco cosa è scritto nella prima pagina del sacro Pedalio sotto l’icona che raffigura la Santa, Cattolica, Ortodossa Chiesa di Gesù Cristo come nave:
«Questa nave simboleggia la Chiesa Cattolica di Cristo. La sua chiglia rappresenta la Fede Ortodossa nella Santissima Trinità. Le sue travi e le assi rappresentano i Dogmi e le Tradizioni della Fede. Il suo albero rappresenta la Croce; la sua vela e il suo sartiame rappresentano la Speranza e l’Amore.
Il Capitano della nave è il nostro Signore Gesù Cristo. I compagni e i marinai sono gli Apostoli e i successori degli Apostoli e tutti i sacerdoti, i grammatici e i notai e gli insegnanti nei secoli. I passeggeri sono tutti i cristiani ortodossi. Il mare simboleggia la vita presente. Una brezza soave e simile allo zefiro indica il soffio e la grazia del Santo Spirito. I venti, d’altra parte, sono le tentazioni. Timone è questo libro dei Sacri Canoni e per suo mezzo è diretta al porto celeste».
Questo simbolismo e la corretta definizione di Una Santa, Cattolica e Apostolica Chiesa distinguono la Canonica, Cattolica, Ortodossa Chiesa di Cristo dalle falsamente chiamate “chiese”, dalle para-sinagoghe, dalle eterodosse comunità cristiane, dalle confessioni eretiche, dalle ramificazioni eretiche e in modo sicuro da altre religioni. È glorificata nella Santissima Trinità la Fede Ortodossa, sono rispettate e onorate le dottrine e le tradizioni della Fede. È esaltata la Santa e Vivificante Croce, saldezza dei fedeli. È onorato e adorato come Pilota della nave il Signore Gesù Cristo. Questa spirituale nave veleggia con la speranza in Dio e il divino amore. I santi Apostoli e i loro successori e tutto il clero sono quelli che maneggiano il remo e i marinai e gli insegnanti nei secoli sono i grammatici e i notai della nave. I passeggeri sono tutti i cristiani ortodossi. Questa vita è rappresentata dal mare. I doni e la grazia del Santo Spirito è lo Spirito sereno. I venti rappresentano le tentazioni contro questa nave spirituale. Timone questo libro dei sacri Canoni. Tramite questo Timone la nave è diretta al porto celeste
Il generoso fiume di saggezza san Giovanni Crisostomo scrive in modo caratteristico sulla sacralità della nostra Chiesa di Cristo: «Niente è uguale alla Chiesa. Non mi parlare di bastioni e armi; i bastioni con il tempo invecchiano, la Chiesa invece non è mai vecchia. Quanti hanno combattuto contro la Chiesa e coloro che l’hanno combattuta sono morti! Invece questa è salita nei cieli. Tale è la grandezza della Chiesa: quando è combattuta vince. Minacciata, risorge. Insultata, diventa più luminosa. Riceve traumi e non cade per le ferite. Vacilla, ma non affonda (...). E né il vanto a parole testimonia le cose. Quanti hanno combattuto contro la Chiesa e coloro che l’hanno combattuta sono morti! Invece questa è salita nei cieli» .
Sempre san Giovanni Crisostomo, parlando sui Dogmi della Fede Cristiana Ortodossa, che sono custoditi nella nostra Santa, Cattolica, Ortodossa Chiesa e che il suo pleroma deve osservare come pupilla dell’occhio, consiglia: «custodiamo l’accuratezza dei Dogmi per ottenere i beni futuri» . E altrove esprime l’augurio: «Ci auguriamo che con la rivelazione di questi significati e con la rettitudine dei dogmi la nostra vita diventi pura e la nostra esistenza luminosa» .
Nella prima parte di questo saggio assaporiamo i testi teologici, ecclesiologici e salvifici esposti dall’autore con precisione: la nostra Fede e la Tradizione Ortodossa. La seconda parte fa riferimento ai Canoni Apostolici, i nove (9) Concili Ecumenici, considerando che sia sotto Fozio il Grande e sia con il santo Gregorio Palamas i due (2) Concili convocati sono uniti nella coscienza del pleroma ortodosso insieme con i Sette (7) Santi Consigli Ecumenici, e le Encicliche Sinodali dei Patriarchi Ortodossi del 1848 e 1895. La terza parte espone argomenti di spiritualità, di vita ortodossa e di ortoprassi.
Ci congratuliamo fortemente con il prezioso autore Stilianos Bouris, teologo sobrio, per questa sua opera teologica, per il suo spirito puramente ortodosso e per la sua conoscenza teologica, dal momento che con audacia e virtù formula in modo e con spirito ortodosso la nostra Santa Fede Ortodossa e il Culto divino.
È nostro sincero augurio che questa preziosa opera si trasformi in uno strumento di catechismo ortodosso e pastorale.
† ὁ Κυθήρων Σεραφείμ
Il Metropolita Serafim di Kythira
PREFAZIONE
La frattura (IX, XI sec.), anche a causa dello scisma, fra il
mondo franco-latino e l’Oriente Ortodosso, rimasto fedele
alla Tradizione patristica-apostolica, e l’interruzione di
comunione fra Occidente e Oriente hanno condotto
all’alienazione del cristianesimo occidentale con la perdita
del vivere il cristianesimo in modo autentico. Così è emerso
nell’Occidente un cristianesimo di un “altro genere”,
straniero dall’autentica Tradizione patristica-apostolica.
Sotto l’influenza dello spirito franco si è sviluppato il
“Papismo” con la assolutizzazione dell’istituzione papista,
che ha avuto come conseguenza che si configurasse in
Occidente un cristianesimo che solo di nome può essere
caratterizzato come cristianesimo. Tutti i successivi
sviluppi spirituali e sociali del mondo occidentale hanno
radici in questo e all’interno di una dialettica distruttiva
hanno prodotto l’odierno cristianesimo occidentale.
Con queste condizioni si determina la missione di quella
parte del mondo cristiano che è rimasto fedele alle radici,
al cristianesimo dei primi otto secoli, camminando nelle
orme della tradizione apostolica. E questa missione non è
nient’altro che con lo spirito missionario, con spirito di
amore, aiutare l’Occidente a riscoprire la sua identità
prima dello scisma. Questa è una missione dei nostri santi
in tutti quei secoli dopo lo scisma, come dimostrano tutte
le loro opere “dogmatiche-simboliche” fino ad oggi. Questa
missione nelle persone dei nostri santi ha preso in carico la
Chiesa Cattolica Ortodossa dopo lo scisma. Però questo
sforzo oggi è indebolito dal movimento dell’ecumenismo.
Il linguaggio e la terminologia prevalenti nei rapporti
ecumenisti, come le applicazioni pratiche, persuadono che
è stata abbandonata la missione assolutamente necessaria
degli ortodossi, soprattutto della guida spirituale, non solo
verso coloro che hanno una religione diversa ma anche
verso gli eterodossi-eretici cristiani per la promozione
della desiderabile unione pancristiana sul basamento delle
parole dell’apostolo Paolo: «Vi è un unico Signore, un’unica
fede, un unico battesimo» (Ef 4-5). Oggi la missione
ortodossa, quando si fa, si è circoscritta a coloro che non
professano il cristianesimo e verso le ramificazioni
eretiche estreme dell’Occidente. Le grandi comunità dei
cristiani eretici dell’Occidente (romano-cattolici e
protestanti) si considerano e si chiamano cristiani
canonici, non prendendo in considerazione il loro
necessario dinamico ritorno nell’antica e unica tradizione
cristiana che hanno abbandonato dopo lo scisma.
Anche questo libro del molto amato Fratello in Cristo
Stilianos Bouris ha preso in carico questa opera
missionaria. Ho l’onore di conoscerlo anche da altre sue
opere, sulla ortoprassi e vita ortodossa, che ha prodotto in
passato. Ho anche constatato in tutta la sua opera per la
Fede la sua amorevole e ardente abnegazione nell’illuminare i cristiani eterodossi conducendoli alla loro
tradizione prima dello scisma. Per questo motivo senza
nessuna esitazione e con grande gioia ho accettato la sua
proposta degna di merito di fare la prefazione del suo libro.
Da quanto ho potuto accertare questa sua nuova opera, che
si incentra nell’Ortodossia come Fede e modo di essere,
risulterà utile non solo ai nostri fratelli italiani eterodossi
ma anche agli ortodossi italiani per comprendere
profondamente la nostra Fede e trasformarla in vita in
Cristo.
Non dobbiamo dimenticare il fatto che esistono anche
da noi diversi ortodossi “di nome” con una grande
confusione riguardo agli argomenti sulla Fede fino ad
arrivare a “mettere in discussione” gli insegnamenti dei
nostri Santi Padri, come ci dice anche il santo Gregorio
Palamas (†1359). Sono gli “ortodossi” che hanno
guadagnato questo titolo perché hanno ricevuto il
tradizionale Battesimo ortodosso nella loro età infantile.
Con il passare dei secoli e soprattutto con la impietosa
influenza del pensiero religioso-filosofico europeo anche
noi ortodossi abbiamo adottato molte “pseudo formazioni”, così in alcune situazioni la nostra teologia si è
ridotta a una “teologia divagante”, “mutevole”,
“incoerente” e “incomprensibile” come dice il più grande
teologo ortodosso del ventesimo secolo, il beato padre
Giorgio Florofski (†1979).
Tutta la continua operosità nel filosofeggiare la nostra
fede tramite l’opera dei teologi accademici
dell’ecumenismo ha portato alla cosiddetta “teologia
postpatristica”, che pretende di essere ortodossa e secondo
la tradizione ma nella sostanza non può esserlo perché è
chiaramente antipatristica. Infatti questa opera ha
l’aspirazione di contribuire a cercare di porre rimedio a
questo male che si è molto esteso e ho la certezza che
offrirà molte cose in questa direzione. Stilianos Bouris si
dimostra un ortodosso che segue la Fede dei Padri,
entrando in profondità nello spirito dei nostri santi Padri e
trasferendolo ai suoi lettori. È necessario che questo sia
sottolineato particolarmente perché la Tradizione
patristica e di conseguenza l’Ortodossia non è semplicemente
una
raccolta
di
testi
patristici
ma
è
la
riscoperta,
per mezzo
dei
testi
scelti,
e
la
diffusione
dello
spirito
dei
nostri Padri, come ha ripetuto il più grande contemporaneo
professore di dogmatica il beato padre Giovanni Romanidis
(†2001): «L’Ortodossia attraverso i secoli è patristica,
poiché vive nello spirito dei suoi santi Padri e questo
determina la sua autenticità».
Questo esprime anche questo libro. Gli argomenti che
vengono trattati con molta chiarezza e passione fanno
parte degli argomenti della Tradizione apostolica patristica
dell’Ortodossia che si è persa definitivamente nel restante
mondo ortodosso. La conoscenza ascetica-neptica di Dio, la
Chiesa come guarigione (san Giovanni Crisostomo: “Nosocomio spirituale”), Cristo come Verità incarnata nei
secoli… introducono il lettore nell’una e autentica Tradizione cristiana che è la sola che conduce alla salvezza
(Theosis), perciò la selezione di idonei testi-testimonianze
della nostra Tradizione è molto utile. I testi esposti in
questa opera testimoniano la buona conoscenza teologica
dello scrittore. Il libro parla al cuore dell’Ortodossia.
L’attingere dai grandi teologi ortodossi dei nostri tempi
come san Giustino Popovic, padre Sofronio Sacarov, padre
Giovanni Romanidis e altri dà maggiore autenticità alla sua
opera teologica e produce la certezza che non oltrepassa i
confini della Tradizione Ortodossa.
L’opera di Stilianos Bouris è frutto di grande fatica, ma
anche di conoscenza. È per questo degno di lode e questo
suo libro può essere un importante aiuto nell’opera
pastorale della Chiesa. Ci auguriamo che il nostro Cristo
benedica il suo impegno e tutta la sua fatica.
Padre Giorgio Metallinos professore emerito della facolta' di teologia di Atene
INDICE
Introduzione: Sua Eminenza il Metropolita Serafim di Kythira. |
Pag. 7 |
Prefazione: Padre Giorgio Metallinos, professore emerito della facoltà di teologia di Atene. |
Pag. 11 |
La Santa Trinità |
Pag. 15 |
La conoscenza di Dio |
Pag. 16 |
Chiesa e Retta Fede |
Pag. 31 |
L’Ortodossia |
Pag. 40 |
Chiesa e pienezza di Fede |
Pag. 45 |
La Conciliarità nella Chiesa |
Pag. 47 |
Cattolicità e infallibilità della Chiesa |
Pag. 49 |
Un solo Dio: una sola Fede |
Pag. 59 |
Chiesa terapia per l’uomo caduto |
Pag. 62 |
La Chiesa e il tempo |
Pag. 72 |
La Theosis |
Pag. 74 |
Il Battesimo |
Pag. 87 |
La Salvezza |
Pag. 126 |
L’Incarnazione del Verbo di Dio |
Pag. 131 |
Il primo e il secondo Adamo |
Pag. 138 |
L’anima dell’uomo |
Pag. 143 |
Il noòs |
Pag. 144 |
Il concetto di persona |
Pag. 149 |
Il cuore come organo “metafisico
|
Pag. 151 |
La Teologia empirica nella Tradizione Ortodossa |
Pag. 166 |
La Theotokos
2. L’Immacolata Concezione |
Pag. 187 |
La Croce |
Pag. 194 |
La Crocifissione |
Pag. 196 |
La Fede |
Pag. 197 |
Professione di Fede di San Nicodemo |
Pag. 201 |
Il Sacerdozio |
Pag. 205 |
La Santa Tradizione |
Pag. 219 |
Il concetto di Dogma |
Pag. 221 |
Lo Scisma |
Pag. 222 |
L’Eresia |
Pag. 214 |
L’eresia dell’etnofiletismo |
Pag. 228 |
Il Filioque |
Pag. 230 |
Il peccato originale |
Pag. 232 |
Il Purgatorio |
Pag. 237 |
Istruzioni sulla Fede di San Vincenzo di Lerino |
Pag. 242 |
L’eternità e il tempo |
Pag. 257 |
Escatologia |
Pag. 260 |
La Morte |
Pag. 280 |
L’anima nell’ora della morte |
Pag. 282 |
Le Costituzioni Apostoliche |
Pag. 292 |
I Canoni degli Apostoli |
Pag. 295 |
I Concili Ecumenici |
Pag. 311 |
Primo Concilio Ecumenico |
Pag. 312 |
Secondo Concilio Ecumenico |
Pag. 315 |
Terzo Concilio Ecumenico |
Pag. 317 |
Quarto Concilio Ecumenico |
Pag. 319 |
Quinto Concilio Ecumenico |
Pag. 323 |
Sesto Concilio Ecumenico |
Pag. 325 |
Quinisesto Concilio o di Trullo |
Pag. 327 |
Settimo Concilio Ecumenico |
Pag. 328 |
Ottavo Concilio Ecumenico |
Pag. 330 |
Nono Concilio Ecumenico |
Pag. 335 |
La validità dei Concili
|
Pag. 346 |
Enciclica Sinodale dei Patriarchi Ortodossi, 1848, a difesa della fede |
Pag. 358 |
E Enciclica Sinodale Patriarcale del 1895. |
Pag. 397 |
Nozioni di Ortoprassi |
Pag. 422 |
La Preghiera |
Pag. 423 |
La Preghiera Domenicale. L’esegesi Patristica. |
Pag. 429 |
L’anno Liturgico |
Pag. 444 |
Nozioni sul calendario |
Pag. 448 |
Inizio dell’anno ecclesiastico |
Pag. 455 |
Conversione e Confessione |
Pag. 457 |
Il digiuno |
Pag. 459 |
L’Eucaristia |
Pag. 472 |
L’Ecumenismo |
Pag. 475 |
L’Icona e la sua teologia |
Pag. 480 |
Il Segno della Croce |
Pag. 484 |
Il simbolo della candela |
Pag. 487 |
Inginocchiarsi la domenica |
Pag. 489 |
La musica ecclesiastica |
Pag. 499 |
Bibliografia |